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Guglielmo Esposito
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Percorso "Verde" - "Vordere Seisera"





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La prima parte dell'anello verde segue quella che fu la prima linea austroungarica, chiamata "Vordere Saisera" . Qui i soldati costruirono trincee in legno, terra e rami intrecciati ed erano dotate di scudi metallici per la protezione dei tiratori. Attorno vennero disposti chilometri di reticolati che impedivano eventuali assalti nemici. Inoltre furono scavati numerosi rifugi ricavati all'interno dei massi presenti lungo tutto il percorso.
Non ci saranno molti commenti alle foto in quanto il percorso è semplice da seguire e i cartelli con le spiegazioni si trovano lungo tutto il percorso.
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I tre percorsi facili da fare seguendo i bollini colorati posizionati lungo i percorsi
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Bollino verde contornato dal bianco
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Postazione sulla Val Saisera
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Arriviamo al Sasso Bucato
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Postazioni
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Con feritoie per fucilieri
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Ricovero
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La scala che porta alla galleria nel Sasso Bucato
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Classica galleria di montagna
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Grande Tunnel di Roccia
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Con feritoie
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La porta per isolare contro il freddo dell'inverno
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Postazione
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Feritoia per mitragliatrice
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Nicchia per materiale
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La galleria è lunga circa 60 metri, ha diverse postazioni per fucili e mitragliatrici e salette per comando
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Esterno della galleria dopo aver attraversato il Sasso Bucato
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Il percorso porta sopra il Sasso Bucato per una visuale migliore
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Postazione di fuciliere scudata
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Alle spalle del "Sasso Bucato" è stato ricostruito un alloggiamento per soldati identificato con la sigla M.G.A. H.g.K. 8.
Con l'intento di rendere più "umana" l'esperienza bellica a cui erano costretti, molti soldati avevano l'abitudine di dare un nome ai propri alloggi, spesso facendo riferimento alle loro fidanzate o madri.
Per questo motivo questa baracca era conosciuta anche come "Villa Anna".
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La costruzione, completamente in legno, rende bene l'idea di come vivessero i soldati lungo il fronte alpino e quali fossero le loro esigenze.
Le dimensioni sono piuttosto piccole ed il materiale utilizzato, spesso ricavato dai boschi circostanti, doveva resistere al peso della neve che si accumulava in inverno.
Allo stesso tempo, doveva avere un buon isolamento in modo che il calore delle stufe non si disperdesse.
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Al suo interno si può vedere sulla destra un letto a castello mentre a sinistra un piccolo tavolino è illuminato dalla luce dell'unica finestra presente
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Libro per le firme
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Da "Villa Anna" parte il Percorso Blu, leggermente più "tecnico" rispetto al Percorso Verde, ma niente di difficile
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Tornando verso il punto di partenza del parcheggio arriviamo all'accampamento dove c'era anche un luogo per distrarsi dagli orrori della guerra e ascoltare musica
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Le panchine per i soldati
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Ripari sottoroccia
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Arriviamo alla "U Kaverne"
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Qualche scalino in roccia porta al piano della "U Kaverne"
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Sulla parete prima di uscire troviamo una scritta "1916" seguita da una scritta non facilmente identificabile, visto la roccia, e un'altra scritta "/ 3"
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Lungo la parete di destra una serie di isolatori servivano per i cavi della luce o per i cavi telefonici
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È proprio una "U"
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Altra caverna
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Feritoia
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Piccola edicola votiva con l'effige della Madonna di Lussari e una data: 16 settembre 1915
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Vicino all'edicola troviamo la "MG Kaverne" una postazione per due mitragliatrici
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La feritoia
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a
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Uscita della "MG Kaverne"
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In tutta le valle erano stesi diversi ordini di reticolati, con vcavalli di frisia o legati attorno agli alberi, alcuni pezzi sono rimasti come ferite negli alberi
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A guardia delle trincee e dei camminamenti
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Nascosti nella vegetazione
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Postazione scudata di fuciliere
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Le trincee e i camminamenti si seguono per tutto il percorso della "Vondere Seisera"
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Con magazzino di munizioni
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Arriviamo alla fine alla Caverna del Riflettore
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